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Progetto realizzato con contributi di cui alla Legge Regionale 24/2021
SECONDA GUERRA MONDIALE
Il Friuli viene coinvolto nelle operazioni militari della Seconda Guerra mondiale fin dal giugno del 1940, con l'entrata in Guerra a fianco degli alleati tedeschi. Durante l'inverno 1942-1943 la regione è sottoposta ai primi bombardamenti aerei degli Alleati che colpiscono aeroporti, ponti, stazioni ferroviarie per ostacolare gli spostamenti nemici. Dopo l'8 settembre il Friuli cade sotto il controllo diretto della Germania, che vuole avere uno sbocco sull'Adriatico e controllare la Repubblica Sociale Italiana. Per ordine di Hitler dalla fine del 1944 migliaia di cosacchi si trasferiscono in Friuli. Si tratta di intere famiglie, che requisiscono case, viveri e beni personali e che creano dei villaggi nei quali vivere secondo la propria cultura, dopo le persecuzioni subite da Stalin. I cosacchi instaurano un vero e proprio regime di occupazione in funzione antipartigiana fino all'aprile 1945, quando vengono riconsegnati ai russi e deportati in Siberia. Il movimento partigiano è molto attivo in Friuli riuscendo a sottrarre territori al controllo tedesco e a creare la Repubblica libera della Carnia, un'entità politicamente autonoma. Le bande partigiane tuttavia non sono unite, perché ci sono diverse posizioni politiche (comuniste, cattoliche e monarchiche) e questo determina in alcuni casi tensioni e scontri.
DER ZWEITE WELTKRIEG
Mit dem Kriegseintritt Italiens auf Seiten Deutschlands im Juni 1940 wurde auch Friaul in die militärischen Operationen des Zweiten Weltkriegs verwickelt. Im Winter 1942/43 war die Region den ersten alliierten Luftangriffen ausgesetzt, die Flughäfen, Brücken und Bahnhöfe unter Beschuss nahmen, um die Bewegungen des Feindes zu behindern. Nach dem 8. September geriet Friaul unter die direkte Kontrolle Deutschlands, das einen Zugang zur Adria sicherstellen und die Italienische Sozialrepublik kontrollieren wollte. Auf Hitlers Befehl hin zogen ab Ende 1944 Tausende von Kosaken nach Friaul. Es handelte sich um ganze Familien, die Häuser, Lebensmittel und persönliche Gegenstände beschlagnahmten. Sie gründeten Dörfer, in denen sie nach der Verfolgung durch Stalin ihrer eigenen Kultur entsprechend lebten. Die Kosaken errichteten ein regelrechtes Anti-Partisanen-Besatzungsregime, bis sie im April 1945 an die Russen ausgeliefert und nach Sibirien deportiert wurden. In Friaul war die Partisanenbewegung sehr aktiv. Es gelang ihr, Gebiete der deutschen Kontrolle zu entreißen und die freie Partisanenrepublik Karnien zu gründen, eine politisch autonome Zone. Die Partisanengruppen waren jedoch nicht geeint, da sie unterschiedliche politische Positionen vertraten (kommunistisch, katholisch und monarchistisch), was in etlichen Fallen zu Spannungen und Zusammenstößen führte.
LE GUERRE NAPOLEONICHE
Con l'inizio della Rivoluzione francese e l'esecuzione del re Luigi XVI i sovrani europei si coalizzano contro la Francia rivoluzionaria perché temono che gli ideali di libertà si diffondano nei loro regni mettendo a rischio la monarchia. Nel 1796 la Francia attacca l'Austria ed affida il comando della Campagna d'Italia (1796-1797) al giovane generale Napoleone Bonaparte, che in pochi mesi occupa l'Italia settentrionale. Napoleone dimostra straordinarie capacità strategiche: muove il suo esercito molto velocemente e sorprende il nemico con schemi militari sempre nuovi, analizza e sfrutta la conformazione del territorio, accerchia e colpisce l'avversario alle spalle o divide il suo esercito. Napoleone possiede anche buone doti di comando che lo portano ad essere amato e stimato dai suoi soldati della Grande Armèe: usa la disciplina ma premia i soldati con il bottino o le promozioni, motiva con discorsi entusiasmanti ed è presente sul campo di battaglia. Nella sala dedicata alle Guerre napoleoniche vengono approfonditi tre episodi che riguardano il territorio di Tarvisio: • La Battaglia di Tarvisio, combattuta nel marzo del 1797, che apre a Napoleone la strada verso Vienna • La presa del forte di Malborghetto e del Predil nel maggio del 1809 • Il tentativo francese di trattenere l'avanzata austriaca, che termina però con la definitiva ritirata dei francesi dalla Valcanale nel 1813 Nella sala sono esposte uniformi e armi dell'epoca.
DIE NAPOLEONISCHEN KRIEGE
Mit dem Ausbruch der Französischen Revolution und der Hinrichtung von König Ludwig XVI. schlossen sich die europäischen Herrscher gegen das revolutionäre Frankreich zusammen. Sie befürchteten, dass die Ideale der Freiheit auf ihre Königreiche übergreifen und die Monarchie gefährden würden. 1796 griff Frankreich Österreich an und übertrug das Kommando über den Italienfeldzug (1796-1797) dem jungen General Napoleon Bonaparte, der innerhalb weniger Monate Norditalien besetzte. Napoleon bewies außergewöhnliches strategisches Geschick: Er verlegte seine Armee sehr schnell und überraschte den Feind mit immer neuen militärischen Manövern und Schachzügen, analysierte und nutzte die Geländegegebenheiten, umzingelte und schlug den Gegner von hinten oder teilte seine Armee. Napoleon verfügte jedoch auch über ausgezeichnete Führungsqualitaten, die dazu führten, dass er von den Soldaten der Grande Armèe geliebt und geschätzt wurde: Er setzte auf strenge Disziplin, belohnte seine Soldaten jedoch mit Kriegsbeute oder Beförderungen. Er motivierte sie mit inspirierenden Reden und war selbst auf dem Schlachtfeld präsent. In dem Saal, der den napoleonischen Kriegen gewidmet ist, werden drei Episoden aus der Gegend von larvisio dargestellt: • Die Schlacht von Tarvisio vom März 1797, die Napoleon den Weg nach Wien eröffnete. • Die Einnahme der Festungen Malborghetto und Predil im Mai 1809. • Der Versuch der Franzosen, den Vormarsch der Österreicher aufzuhalten, der jedoch mit dem endgültigen Rückzug der Franzosen aus dem Valcanale im Jahr 1813 endete. Im Saal sind Uniformen und Waffen aus dieser Zeit ausgestellt.
LA PRESA DEL FORTE DI MALBORGHETTO E DEL PREDIL (maggio 1809)
Nel 1809 il Friuli è interessato per la seconda volta dalle guerre tra francesi e austriaci. All'inizio di aprile le truppe austriache, sotto la guida dell'Arciduca Giovanni d'Asburgo Lorena, vengono impegnate in tre settori: la val Fella, le valli Isonzo e Natisone, la zona di Gorizia. Le vittorie riportate in Friuli contro i francesi permettono alle colonne austriache di riunirsi e respingere i francesi, guidati dal vicerè Eugenio di Beauharnais, oltre il Piave. In seguito alla vittoria di Napoleone nella campagna di Germania l'imperatore d'Austria Francesco I ordina al fratello Giovanni di ripiegare verso nord. Durante la ritirata l'esercito austriaco è incalzato dai francesi che però si trovano la strada sbarrata dal forte austriaco, costruito nei pressi di Malborghetto nel 1809. Sebbene diteso da poche centinaia di soldati, guidati dal capitano Hensel, il forte resiste all'attacco per alcuni giorni grazie all'eroismo dei soldati, finchè viene gravemente danneggiato dai bombardamenti. Anche il forte del Predil sotto il comando del capitano Hermann viene conquistato a fatica solo dopo pesanti bombardamenti e l'uccisione di tutti i soldati. Le truppe francesi trovano la strada sbarrata da trincee ed appostamenti a Coccau, Raibl, ma con la vittoria decisiva sulla piana della Rutte possono continuare la marcia verso Vienna. Con la pace di Schonbrunn del 14 ottobre 1809 la zona di Tarvisio entra a far parte del napoleonico Regno d'Italia.
DIE EINNAHME DER FESTUNGEN MALBORGHETTO UND PREDIL (Mai 1809)
Im Jahre 1809 wurde Friaul zum zweiten Mal in die kriegerischen Auseinandersetzungen zwischen Franzosen und Österreichern verwickelt. Anfang April waren die österreichischen Truppen unter der Führung von Erzherzog Johann von Habsburg-Lothringen in drei Regionen im Einsatz: im Fella-Tal, in den Tälern der Flüsse Isonzo und Natisone und in der Gegend um Gorizia. Die Siege im Friaul gegen die Franzosen ermöglichten es den österreichischen Verbänden, sich neu zu formieren und die Franzosen unter der Führung des Vizekönigs Eugene de Beauharnais hinter den Fluss Piave zurückzudrängen. Nach dem Sieg Napoleons im Deutschlandfeldzug befahl der österreichische Kaiser Franz I. seinem Bruder Johann, sich nach Norden zurückzuziehen. Während des Rückzugs wurde das österreichische Heer durch die nachrückenden Franzosen bedrängt. Diese fanden jedoch den Weg durch das österreichische Fort versperrt, das 1809 in der Nähe von Malborghetto errichtet worden war. Obwohl die Festung nur von einigen hundert Soldaten unter der Führung von Hauptmann Hensel verteidigt wurde, hielt sie dem Angriff dank des Heldenmuts der Soldaten einige Tage stand. Die Festung wurde jedoch durch Kanonen schwer beschädigt und letzlich eingenommen. Die Festung Predil unter dem Kommando von Hauptmann Hermann konnte ebenfalls nur mit Mühe und nach schwerem Beschuss eingenommen werden. Dabei kamen alle Soldaten ums Leben. Den französischen Truppen war der weitere Weg durch Schützengräben und Hinterhalte bei Coccau, Raibl versperrt, doch mit dem entscheidenden Sieg in der italienischen Rutte-Ebene konnten sie ihren Marsch in Richtung Wien fortsetzen. Mit dem Frieden von Schönbrunn vom 14. Oktober 1809 wurde das Gebiet von Tarvisio Teil des napoleonischen Königreichs Italien.
LA RITIRATA FRANCESE (1813)
Nell'autunno del 1813, in seguito alla sconfitta di Napoleone a Lipsia, il territorio di Tarvisio è interessato nuovamente da scontri militari tra francesi ed austriaci. I francesi avevano realizzato a nord del paese degli elementi di difesa, ma il comandante austriaco Hiller risale la valle del Gail, supera le montagne e scende lungo la val Bartolo, prendendo alle spalle il nemico. I francesi sono così costretti a ritirarsi verso Pontebba e abbandonare definitivamente la Valcanale, che ritorna sotto l'impero asburgico. Una lapide all'ingresso della Val Bartolo ricorda il passaggio dei valorosi Cacciatori austriaci.
DER RÜCKZUG DER FRANZOSEN (1813)
Im Herbst 1813, nach der Niederlage Napoleons bei Leipzig, war das Gebiet von Tarvisio erneut von militärischen Auseinandersetzungen zwischen Franzosen und Österreichern betroffen. Die Franzosen hatten sich nördlich der Stadt verschanzt, doch der österreichische Befehlshaber Hiller stieg das Gailtal hinauf, überquerte die Berge und stieg das Bartolo-Tal wieder hinab, wodurch er den Feind von hinten angreifen konnte. Die Franzosen waren somit gezwungen, sich in Richtung Pontebba zurückzuziehen und Valcanale endgültig aufzugeben, das nun wieder zum Habsburger Reich gehörte. Eine Gedenktafel am Eingang des Bartolo-Tals erinnert noch heute an den Durchzug der tapferen österreichischen Gebirgstruppe.
GUERRA DI TRINCEA
All'inizio delle ostilità gli italiani avrebbero potuto approfittare della debolezza nemica per sfondare il confine a Pontebba ed avanzare verso Tarvisio, ma la loro scarsa azione offensiva lascia il tempo agli austriaci di far arrivare altre truppe e di organizzare la difesa. La guerra assume ben presto le caratteristiche della guerra di posizione, combattuta nelle trincee lungo le creste dei monti. I soldati sono costretti a vivere in alta montagna in condizioni proibitive, per questo in alcuni settori del fronte molti muoiono per il freddo o per i pericoli del territorio più che per gli attacchi nemici; le trincee infatti a volte non sono a stretto contatto ma divise da ampie vallate quindi non si combatte corpo a corpo, come in genere avviene nella guerra di posizione, ma a colpi di artiglieria. Per tutto il conflitto le valli della zona sono teatro di bombardamenti dell'artiglieria, che però non riescono a modificare l'assetto della linea del fronte, che rimane sostanzialmente invariato per tutta la guerra. Per tre lunghi anni i soldati si contendono cime e valli costruendo trincee e strutture per accogliere i soldati o i pezzi d'artiglieria, realizzando infrastrutture utili al movimento delle merci e delle persone come teleferiche, mulattiere e sentieri. Queste opere testimoniano ancora oggi il loro sacrificio.
KAMPF IN DEN SCHÜTZENGRÄBEN
Zu Beginn der Feindseligkeiten hätten die Italiener die Schwäche des Gegners ausnutzen können, um die Grenze bei Pontebba zu durchbrechen und in Richtung Tarvisio vorzustoßen, aber ihre zögerliche Angriffspolitik ließ den Österreichern Zeit, weitere Truppen zu verlegen und ihre Verteidigungslinie zu organisieren. Der Krieg nahm bald die Züge eines Stellungskrieges an, der in Schützengräben und Stellungen entlang der Gebirgskämme ausgetragen wurde. Die Soldaten waren gezwungen, hoch oben in den Bergen unter unerträglichen Bedingungen zu leben, und in einigen Abschnitten der Front starben viele eher durch die Kalte oder die Gefahren des Geländes als durch feindliche Angriffe. Die Schützengräben lagen oft nicht eng beieinander, sondern waren durch weite Täler getrennt. Bei den Kampfhandlungen handelte es sich daher nicht um Nahkämpfe, wie bei Stellungskriegen üblich, sondern um Kämpfe unter Einsatz von Geschützen. Während des gesamten Konflikts waren die Täler in diesem Gebiet daher Schauplatz von Artilleriebeschuss, der jedoch nichts am Verlauf der Frontlinie ändern konnte, die während des gesamten Krieges im Wesentlichen unverändert blieb. Drei Jahre lang kämpften die Soldaten in den Bergen und Tälern, indem sie Gräben, Tunnel und Befestigungen für Soldaten oder Artilleriegeschütze errichteten und eine Infrastruktur - wie Seilbahnen, Maultierpfade und Wege - für den Transport von Material und Personen bauten. Diese Bauwerke zeugen noch heute von den Opfern, die damals erbracht wurden.
CAPORETTO
Nel 1917 i tedeschi organizzano l'offensiva a Caporetto e fanno affluire nuove truppe dal fronte russo, ormai chiuso dopo l'uscita della Russia dal conflitto, che in parte transitano per la galleria di Bretto per cogliere di sorpresa gli Italiani. La galleria di Bretto è un tunnel sotterraneo lungo 4800 m circa, scavato in pendenza dalla miniera di Cave del Predil fino a Mangartom sul versante opposto del Passo del Predil, per far defluire l'acqua presente all'interno della miniera. La galleria, terminata nel 1905, è stata poi allargata e dotata di un trenino a trazione elettrica per consentire il transito di truppe e materiale bellico. Si stima che dal tunnel sono passati circa 446.890 uomini e 240.000 tonnellate di viveri, munizioni e altro materiale necessario per l'offensiva tedesca nel fronte orientale a Caporetto. Dopo la sconfitta di Caporetto i soldati italiani abbandonano velocemente le cime a lungo difese e si ritirano lungo la val Raccolana o la val Resia per non cadere prigionieri delle truppe austro-tedesche che stanno invadendo il Friuli.
CAPORETTO
1917 organisierten die Deutschen die Offensive bei Caporetto und verlegten neue Truppen von der russischen Front, die nach dem Ausscheiden Russlands aus dem Konflikt aufgelöst worden war. Dies erfolgte zum Teil durch den Bretto-Tunnel, um die italienischen Truppen zu überraschen. Der Bretto-Tunnel ist ein ca. 4800 m langer unterirdischer Tunnel in Hanglage, der von der Mine Cave del Predil nach Mangartom auf der gegenüberliegenden Seite des Predil-Passes gegraben wurde, um das Wasser in der Mine abzuleiten. Der 1905 fertiggestellte Tunnel wurde später erweitert und mit einem elektrisch betriebenen Zug ausgestattet, mit dem Truppen und Kriegsmaterial transportiert werden konnten. Schätzungsweise 446.890 Mann und 240.000 Tonnen an Lebensmitteln, Munition und anderem Material, das für die deutsche Offensive an der Ostfront bei Caporetto benötigt wurde, passierten den Tunnel. Nach der Niederlage bei Caporetto gaben die italienischen Soldaten die lange verteidigten Gipfel schnell auf und zogen sich durch das Val Raccolana oder das Val Resia zurück, um nicht den in Friaul einmarschierenden deutsch-österreichischen Truppen in die Hände zu fallen.
NAPOLEONE
Dopo la Battaglia di Valvasone del 16 marzo 1797, Napoleone progetta la conquista di Tarvisio e del valico che porta verso Villaco e la Carinzia. Ordina quindi al generale Massena di puntare verso Tarvisio e al generale Joubert, in Trentino, di restare momenta-neamente sulla difensiva. Larciduca Carlo è così costretto a tenere divise le sue forze, non sapendo se Napoleone intenda forzare il valico di Tarvisio per entrare in Carinzia oppure di dirigere a est su Lubiana. Il 19 marzo il generale Bernadotte sconfigge gli asburgici a Gradisca dIsonzo, quindi punta su Gorizia. Larciduca Carlo sposta di conseguenza il grosso delle sue truppe fra Villaco e Tarvisio. Il 21 marzo 1797 Massena, dopo scontri minori a Venzone, conquista Chiusaforte e Pontebba; successivamente Napoleone ordina a Guieu di muovere da Cividale, risalire la valle del Natisone e dirigere su Tarvisio passando per Caporetto, lalta valle dellIsonzo, Plezzo/Bovec e il passo del Predil, così da stringere Tarvisio in una morsa. Contestualmente ordina a Massena di attaccare Tarvisio, muovendo da Pontebba, ed a Bernadotte di dirigersi lungo Lubiana prendendo posizione a non più di 5 leghe (circa 20 chilometri) da Gorizia, così da mantenere il presidio del fronte isontino. Il giorno dopo Guieu sbaraglia una retroguardia asburgica presso Stupizza (Pulfero) e marcia verso Caporetto, costringendo larciduca Carlo a spostare reparti da Tarvisio e Camporosso/Saifnitz verso Plezzo/Bovec. Massena approfitta della situazione e, sconfitti i presidi nemici a Malborghetto, Ugovizza e Camporosso/Saifnitz, il 23 marzo entra a Tarvisio, nonostante ripetuti contrattacchi. Nel frattempo Guieu risale lalta valle dellisonzo e il 23 marzo, superate le resistenze asburgiche presso la fortezza di Chiusa/Kluze (Plezzo/Bovec), valica il passo del Predil ed il 24 marzo scende su Tarvisio, circondando e costringendo alla resa gli asburgici che stanno ancora contrattaccando Massena. La strada per Villaco è quindi aperta e Napoleone, lasciata la divisione di Bernadotte a presidio del fronte isontino, ordina anche alla divisione di Chabot di muovere da Gorizia, risalire la valle dellisonzo e raggiungere Tarvisio dal passo del Predil, per poi congiungersi al resto delle forze francesi in Carinzia. Ordina contemporaneamente a Joubert di passare alloffensiva sul passo del Brennero, in modo da dirigersi a Klagenfurt per congiungersi al resto dellarmata in arrivo da Tarvisio. || 30 marzo Napoleone arriva a Klagenfurt con Chabot. Subito dopo iniziano i primi contatti con gli asburgici per un possibile accordo di pace. Il 5 aprile si completa lunio - ne delle divisioni francesi con larrivo di Joubert, che segnala la presenza di rivolte in tutto il Tirolo contro i presidi francesi. Napoleone, preoccupato dallallungamento delle linee di rifornimento, non ritiene sufficienti le forze a disposizione per attaccare Vienna, affretta le trattative per un accordo di pace. Quando larmata francese è nelle vicinanze di Vienna, iniziano le trattative per cessare le ostilità. Il 18 aprile viene firmato Armistizio di Leoben, preli - minare del trattato di pace che viene poi sottoscritto il 17 ottobre 1797 a Campoformio (oggi Campoformido), a metà strada fra Udine e Codroipo.
NAPOLEON
Nach der Schlacht von Valvasone am 16. März 1797 plante Napoleon, Tarvis (Tarvisio) und den Pass, der nach Villach und Kärnten führt, zu erobern. Daher befahl er General Massena, sich in Richtung Tarvis (Tarvisio) zu begeben, und General Joubert, im Trentino, vorübergehend in der Defensive zu bleiben. Erzherzog Karl ist daher gezwungen, seine Truppen zu teilen, da er nicht weiß, ob Napoleon beabsichtigt, den Pass von Tarvis (Tarvisio) zu erobern, um nach Kärnten einzudringen, oder nach Osten nach Laibach zu marschieren. Am 19. März besiegte General Bernadotte die Habsburger bei Gradisca dIsonzo und nahm anschließend Görz (Gorizia) ins Visier. Erzherzog Karl verlegte daraufhin den Großteil seiner Truppen zwischen Villach und Tarvis (Tarvisio) . Am 21. März 1797 eroberte Massena nach kleineren Gefechten bei Venzone Chiusaforte und Pontebba; danach befahl Napoleon Guieu, von Cividale aus das Natisone-Tal hinaufzusteigen und über Caporetto, das obere Soca-Tal, Plezzo/Bovec und den Predil-Pass nach Tarvis (Tarvisio) zu marschieren, um Tarvis (Tarvisio) in die Zange zu nehmen. Gleichzeitig befahl er Massena, Tarvis (Tarvisio) von Pontebba aus anzugreifen, und Bernadotte, von Laibach aus vorzurücken und nicht weiter als 5 Meilen (etwa 20 Kilometer) von Görz (Gorizia) Stellung zu beziehen, um die Besatzung der Front am Isonzo zu halten. Am nächsten Tag schlug Guieu eine Nachhut der Habsburger in der Nähe von Stupizza (Pulfero) und marschierte in Richtung Caporetto, was Erzherzog Karl dazu zwang, Truppen von Tarvis (Tarvisio) und Camporosso/Saifnitz nach Plezzo/Bovec zu verlegen. Massena nutzte die Situation und rückte am 23. März trotz wiederholter Gegenangriffe in Tarvis (Tarvisio) ein, nachdem er die feindlichen Garnisonen in Malborghetto, Ugovizza und Camporosso/Saifnitz besiegt hatte. In der Zwischenzeit stieg Guieu das obere Soca-Tal hinauf und überquerte am 23. März, nachdem er den Widerstand der Habsburger bei der Festung Chiusa/ Kluze (Plezzo/Bovec) überwunden hatte, den Predil-Pass und stieg am 24. März auf Tarvis (Tarvisio) hinab, umzingelte die Habsburger, die noch immer einen Gegenangriff auf Massena starteten, und zwang sie zur Kapitulation. Die Straße nach Villach ist somit offen, und Napoleon, der die Division von Bernadotte als Garnison an der Front des sonzo zurückgelassen hat, befiehlt auch der Division von Chabot, von Görz (Gorizia) aus das Soca-Tal hinaufzusteigen und über den Predil-Pass nach Tarvis (Tarvisio) zu gelangen, um sich dann mit den übrigen französischen Truppen in Kärnten zu vereinigen. Gleichzeitig befahl er Joubert, über den Brenner in die Offensive zu gehen, um nach Klagenfurt zu ziehen und sich dem Rest der Armee anzuschließen, die von Tarvis (Tarvisio) her kam. Am 30. Marz trifft Napoleon mit Chabot in Klagenfurt ein. Am 5. April vereinigen sich die französischen Divisionen mit der Ankunft von Joubert, der von Aufständen in ganz Tirol gegen die französische Besatzung berichtet. Napoleon, beunruhigt durch die Verlängerung der Nachschublinien, hält die verfügbaren Kräfte nicht für ausreichend, um Wien. Als sich die französische Armee in der Nähe von Wien befindet, beginnen die Verhandlungen, um die Feindschaft zu beenden. Am 18. April wurde der Waffenstillstand von Leoben unterzeichnet, eine Vorstufe zum Friedensvertrag, der später am 17. Oktober 1797 in Campoformio (heute Campoformido), auf halbem Weg zwischen Udine und Codroipo, unterzeichnet wurde.